Constellations di Helga Fanderl Films (1992-2016)

Germania, Super 8mm trasferito su pellicola 16mm (1992-2016), colore e b/n*, no sonoro, circa 60 min.

The Color Run*

Leopard
Laub / Leaves
Rost / Rust
Container
Gläser / Glasses
Gelbe Blätter / Yellow Leaves
Strom / Stream

Portrait
Teetrinken / Tea Time
Roter Vorhang / Red Curtain

Für M. / For M.
Wassertanz II / Water Dance II
Schlittschuhlaufen / Scating

Nacht am Kanal / Night at a Canal*
Schneefall / Snowfall*
Weiße Blumen für P. / White Flowers for P.*
Wildgänse / Wild Geese*

Yali
Abendglitzern / Evening Twinkling
Nachmittagslicht / Afternoon Light
Kakibaum III / Persimmon Tree III
Große Wasser / Big Waters

Feuerwerk / Fireworks*

I

Filmare con una cinepresa Super 8mm mi consente di reagire in modo immediato alla mia esperienza. L'occhio nel mirino, la cinepresa in mano - percependo e registrando nello stesso momento - mi concentro e creo film che cercano una corrispondenza con il soggetto, in un unico gesto, esattamente come è stato. Sorprendo quello che accade e mi sento sorpresa allo stesso tempo. Cerco di catturare il momento, hic et nunc e in situ. È la principale ragione per cui monto sempre in macchina e non c'è alcuna postproduzione.
La piccola cinepresa è una buona compagna ovunque vado. È anche un ottimo strumento per realizzare “musica per gli occhi”, trasformando frammenti di vita reale in una forma di esperienza cinematografica. Ogni film riflette il processo della sua creazione e trova un ritmo suo proprio.
Quando filmo guardo alle cose con maggiore attenzione, o loro mi guardano, e posso vederle come fossero nuove e il loro significato non ancora chiaramente definito. Questo libera la mia percezione e ispira il mio modo di sperimentare l'effimero.
I miei brevi film sono muti. Quello che importa è il respiro delle immagini.
Fare film significa dare forma al tempo ed evocare la dimensione temporale delle immagini. Montando in camera cerco di visualizzare il ritmo proprio del mio sentire e della situazione nella quale sono.

II

Da quando ho cominciato a filmare in modo diretto e personale nei tardi anni ‘80 si è accumulata una notevole mole di materiale. Nonostante ogni film sia completo in se stesso, presento sempre i film in un programma composto appositamente per ogni proiezione. Brevi pause di nero separano e evidenziano i singoli film. Come dentro ogni singolo film, cerco di strutturare il tempo e costruisco un ritmo particolare con ogni programma che preparo. Si potrebbe definire ogni singolo programma, che dura normalmente tra i 50 e i 60 minuti, come un montaggio temporaneo che esemplifica alcuni aspetti essenziali del mio lavoro. La giustapposizione di molti film brevi evoca corrispondenze e contrasti. Lo spettatore sperimenta così un'intensa forma di microcosmo filmico e perde facilmente la normale nozione di tempo e spazio. Programmare i miei film in selezioni e configurazioni sempre diverse è una parte molto importante della mia pratica artistica, in accordo con il modo in cui i film sono stati realizzati. Pur lasciando il mio lavoro aperto a modalità di lettura e interpretazione differenti da parte del pubblico.

III

Il Super 8mm è un medium e un formato molto fragile. C’è sempre un aspetto mobile e performativo nelle mie proiezioni. Fin dall'inizio ho dovuto prendermi cura personalmente della presentazione dei miei film, per creare le migliori condizioni possibili in ogni proiezione - trovando per esempio la giusta posizione per il proiettore e lo schermo nel rispetto della larghezza, altezza e luminosità delle immagini. Spesso porto il mio proiettore e devo sperimentare ogni forma di acrobazia per costruire un tavolo di proiezione abbastanza alto, salendo su sedie o tavoli o scale e proiettando da sola come faccio quasi sempre. Voglio sempre che il proiettore sia in sala, in modo che il suo rumore rifletta il ritmo dei 18 fotogrammi al secondo proiettati sullo schermo e renda anche il pubblico più cosciente del medium.
Maneggiare il proiettore, cambiare le bobine, mettere a fuoco e fare il quadro, introdurre personalmente i miei programmi e discutere del mio modo di fare cinema - tutto questo contribuisce a creare un evento dal vivo e una performance unica che corrisponde in pieno alla poetica dei miei film.

IV

Il successo dei media digitali sta mettendo a repentaglio il film in pellicola. Una delle conseguenze è la progressiva scomparsa della pellicola in distribuzione e dei laboratori di sviluppo cinematografico. Da quando non è più possibile fare delle copie in Super 8 realizzate a partire dal Super 8 reversibile originale, ho accettato di passare agli ingrandimenti in 16mm per essere in grado di continuare a mostrare i miei film in pellicola, senza dover danneggiare gli originali.
Grazie a generosi finanziamenti specifici ho realizzato una serie di composizioni in 16mm che posso combinare in programmi variabili. Questo formato mi permette così di presentare il mio lavoro anche in spazi più ampi, nei festival, in installazioni ed esposizioni.

http://helgafanderl.com/

Sabato, 23 Giugno, 2018 - 22:00