Alone. Life wastes Andy Hardy

Alone. Life wastes Andy Hardy
Alone. Life wastes Andy Hardy

1998, Austria, 16mm, b/n, sonoro, 15 min.

Il film found footage decostruendo i codici del classico film Hollywoodiano diventa qui filmare la musica. Le scene di famiglia, che nell'originale durano pochi secondi e non sono particolarmente rilevanti, sono sezionate chirurgicamente in singoli fotogrammi. Usando la ripetizione di queste singole cellule ed un nuovo ritmo - un tipo di metodo di clonazione - Arnold genera poi un ridondante e mostruoso doppelgänger (doppio) dei tagli originali facendoli durare molti minuti. Il messaggio nascosto di sesso e violenza è rigirato verso il punto in cui semplicemente scricchiola.
In Alone... l'incrocio di tre inoffensivi films adolescenziali dà alla luce un dramma di edipo in cui non soltanto l'amore materno muta in puro desiderio. Come passage à l'acte, ed al contrario di altri film makers di found-footage che scelgono di trasferire il loro lavoro nei regni della nostalgia silenziosa, Arnold ha ri-lavorato la traccia sonora insieme con l'immagine. Per cui ciò che si sente in Alone... è il misterioso, stridente silenzio del film sonoro, intriso di tensioni soppresse. Ed esattamente nel momento in cui l'illusione del pieno presente di vita è apparentemente al suo massimo - sullo schermo la presenza di Judy Garland che canta - si percepisce la macchina ed, implicitamente, la morte, a lavoro.

Dirk Schaefer