TOPOGRAFIE

"9 MAGGIO 1961. Sto preparando le cose da portare via per un breve viaggio a New York dove devo andare a discutere con Brion del libro sul gatto. Nella stanza davanti, dove stanno i gattini, Calico-Jane ne sta allattando uno nero. Prendo il borsone. Mi sembra pesante, guardo dentro e ci sono gli altri quattro gattini. Abbi cura dei miei piccoli. Portateli dietro dovunque tu vada."
W.S. BURROUGHS

all’inizio è di scena -l’attesa-, premessa per introdurre alla nascita letture mediate dalla suggestione di figure altre in un continuo distribuirsi e disperdersi come commedia di somiglianze, nate nel coraggio di spiegarci qualcosa di noi.
una ricerca che, scartata la scelta di repertori frammentati, esalta la molteplicità di possibili approcci utilizzando -traduzioni- non contrastanti.
da un tale -prologo- si passa a più vaste scene del fascino di uno stile, ove si inseguono e si svolgono le immagini di un recitato, capace di informare la -giostra- montata.
una -giostra- di identità messe a confronto dal pianeta terra, con de-formazioni umane e razionali per travolgere di continuo l'improvviso.
GATTONERO non ci presenta evocazioni uscite dal supermercato di una sua inesauribile ribalta di pensiero e di sensitività per sottrarci allo stupore. l'artista fa coincidere sempre resti tellurici tra natività improprie, in nuovi movimenti sapientemente riconducibili ad un -recitato- significativo delle sue solitudini. un delirio della suaintelligenza, chiuso in. spazi, scritture ed immagini particolarissime e difficili da dimenticare nel loro bruciante panorama.
anche perché somiglianti a tante miniature mediatrici del conservare intatto il meravigliarsi, spesso portato a dividerci, al di làdi spettacolazioni o dello spartirci parole complici delle emozioni di uno sguardo. queste -atmosfere-, tra capricci infantili e fantasie costrette a rivivere nella recitazione di flashs-back, cercano sempre nuove avventure.
passando tra agilità veloci e spezzoni di storie che specchi a doppia faccia, porterebbero ad una perdita di memoria offerta da modificazione di un linguaggio verbo-visuale, quasi per legarlo solo alle necessità del decifrare.
questa la -vetrina- delle proiezioni che GATTONERO finisce per farci catturare da -situazioni- rispondenti continuamente, ad un altro se stesso; nel rischio di necessarie sovrapposizioni con la testimonianza di effetti ed emozioni di una tradizione vicina, cui la memoria della messa in vista è dedicata

Luigi Castellano/ LUCA 2000

Studio Morra
da Martedì, 25 Gennaio, 2000 - 19:00 a Domenica, 20 Febbraio, 2000 - 19:00