SPECULUM CELESTIALE - MEMORIA NATURALIS

Secondo incontro MEMORIA NATURALIS
Sabato 26 maggio 2007 - Ingresso della Vigna San Martino alle ore 19.00

Piana degli Ulivi ore 20.00
Discorso sull’impossibilità del teatro di offrire
il meglio di sé al di là della rappresentazione

una dimostrazione glossodidattica - Primo Orto ricreativo
dimostrazione/performance Domenico Mennillo
installazioni lunGrabbe/Rosaria Castiglione

LudiMagister
una lettura esemplare - Secondo Orto ricreativo
dimostrazione/performance Domenico Mennillo
installazioni Rosaria Castiglione/lunGrabbe
pianoforte elettrico Alessandra Cesarini
violoncello Marco Di Palo
violino Marco Esposito

Piana delle Farfalle ore 22.00
ab anima bio-installazione permanente di Maurizio Elettrico
a cura di Raffaella Morra e Antonio Festa

Diario di un alieno alla fine del mondo
Testo e regia di Maurizio Elettrico
Musiche Francesco Calzolaio
voce Claudio Grimaldi
fagotto Francesca Alterio
clarinetto Francesco Calzolaro
tromba Giacomo Lucci
Corpo di ballo
Giuseppina Perrotta
Maria Grazia Perrotta
Maria Grazia Russo
danza delle farfalle Vera

Discorso sull’impossibilità del Teatro di offrire il meglio di sé al di là della rappresentazione è una performance legata ad uno scritto omonimo di Domenico Mennillo del 2005, dedicato all’etimologia della parola teatro, nell’asserzione-interpretazione di “luogo pubblico delle rappresentazioni”. La performance è una piccola dimostrazione assiomatica (cara alle speculazioni di Aristotele, anche se qui definita come glossodidattica) sull’impossibilità del teatro contemporaneo (e non solo del teatro) di poter esprimere altre potenzialità espressive non legate all’idea plurimillenaria della rappresentazione; la performance viene realizzata sulla Terrazza degli Ulivi nella Vigna San Martino, spazio definito primo orto ricreativo, platonicamente recintato con esili aste di legno campestre, dove all’interno con una lavagna in carta, una o più pecore, un catino con acqua di rose e pennarelli colorati, l’uomo del Discorso proverà a definire/dimostrare dove risiedono le possibilità di in-espressione del fare rappresentativo. I convenuti alla performance siedono comodamente su panche di legno all’esterno del primo orto ricreativo assistendo alla dimostrazione del Discorso. L’intera performance/dimostrazione è sonorizzata con musica elettronica.

LudiMgister - secondo orto ricreativo Terminata la performance/dimostrazione del primo orto ricreativo, i convenuti si spostano in uno spazio non lontano, definito secondo orto ricreativo e sede della seconda dimostrazione. LudiMagister è il titolo di un poema in 5 meta-sezioni di Domenico Mennillo. Nell’antica Roma Ludimagister è il maestro di scuola (elementare), dove la voce latina ludus assume il significato di scuola; nelle 5 meta-sezioni del poema invece il ludibrio didattico di latina fondazione viene esplicato tramite alcune forme moderne di “hybris” da apprendimento scolare. Il secondo orto ricreativo, anch’esso recintato in legno, ha al suo interno una pedana sulla quale è adagiata una vecchia cattedra/scrivania, con un microfono da conferenze e alcuni fogli bianchi. I convenuti, arrivati al secondo orto ricreativo, siedono a loro discrezione su una delle due schiere di panche, posizionate fuori dal recinto e frontali alla cattedra/scrivania. L’uomo del Discorso entra nel recinto e accompagnato da un violinista, un violoncellista ed una pianista, legge le 5 meta-sezioni del poema. Terminata la lettura (esemplare) l’uomo va via, dando termine alla performance/dimostrazione e alla visita ai due orti ricreativi della Vigna San Martino.
* Il ricorso alla parola orto ricreativo è strettamente connesso alla storia plurisecolare della Vigna San Martino, difatti per i certosini che vivevano nel XIII secolo all’interno della Certosa di San Martino l’aggettivo ricreativo era legato allo spazio della Vigna definito come giardino ricreativo, relegato alla frequentazione e alla conversazione non fatua fra i certosini, spazio ricreativo staccato/scisso dalle ore di meditazione e preghiera.

ab anima è una bio-installazione permanente ideata da Maurizio Elettrico con la collaborazione di Antonio Festa e Raffaella Morra. ab anima rievoca l’incanto artificiale di un giardino reso paradisiaco dall’arte umana e la simbolicità animale di un antico bestiario offerto per ora dall’allevamento di strane e rare specie di farfalle. Gli esemplari arborei combinati incongruemente saranno impiantati insieme alle curiose e bizzarre forme di terracotta raffiguranti oscuri spiriti elementari. Questo lavoro risponde all’esigenza di un incontro-scontro tra arte e natura, nell’idea di un recupero della campagna sul profilo estetico e spirituale, come luogo di misticismo immanente e come occasione per la nascita di una nuova filosofia del biologico legata alla prassi dell’arte sulla natura. In quest’opera si gettano le basi embrionali per una bio-demiurgia teorica e pratica che vede la natura come matrice di ispirazione nonché substrato dell’attività creatrice dell’uomo. Le specie viventi sono quindi ricontestualizzate e riadattate a nuove biosfere pensate e ricreate con criteri filosofici ed estetici, continuando ad attenersi ai parametri funzionali della loro specifica natura ed habitat originario. Le forme in terracotta, che rappresentano in particolar modo delle teste, cristallizzano le eteree presenze boschive ed agresti tradizionalmente immaginate come nature ibride, quindi come entità di passaggio da un dominio biologico all’altro e propongono un incrocio possibile tra livello spirituale e materico (l’amministrazione da parte degli incorporei spiriti elementari di ogni corporea stirpe vivente) e quello ancora tra organico ed inorganico, tra la forma plasmata dall’arte e quella predeterminata dalla natura. Di seguito si riporta la lista dei lepidotteri destinati all’allevamento:
ATTACUS ATLAS o Farfalla Cobra, dimensioni 18-30 cm. Diffusione: India, Ceylon, Cina e Indonesia; è per dimensioni complessive una delle farfalle più grandi del mondo con un’apertura alare che può raggiungere i 30 cm. Come tutti i Saturnidi, gli adulti non possiedono un apparato boccale e per sopravvivere devono sfruttare le riserve energetiche accumulate durante la fase di bruco. I bozzoli, formati da numerosi fili di seta, vengono utilizzati per ottenere un filato piuttosto resistente denominato seta Zagara e a Taiwan vengono trasformati in piccole borsette. Periodo di volo: nelle zone d’origine si può trovare la maggior parte dell’anno: in natura infatti ci può essere molta variabilità nel tempo di sfarfallamento e gli individui di una stessa popolazione possono sfarfallare dopo poche settimane, dopo un anno o addirittura dopo due anni se le condizioni ambientali sono sfavorevoli; si distinguono comunque almeno due generazioni all’anno. Piante nutrici del bruco: ailanto e ligustro, citrus (agrumi), ricino, prunus. Stadio di svernamento: in cattività può esserci un periodo di ninfosi più prolungata nei mesi invernali; i bozzoli non vanno tenuti a temperature rigide ed in ogni caso è bene nebulizzarli con acqua ogni 1-2 giorni, soprattutto nel periodo in cui ci si aspetta lo sfarfallamento (d’estate la ninfosi dura circa 3 settimane). I bruchi nascono già abbastanza grandi, circa 1 cm., e vanno in cerca di cibo presto; prediligono un clima caldo-umido e gradiscono “bere” le goccioline d’acqua anche i primi giorni di vita. Riproduzione: le possibilità di successo variano in dipendenza di fattori ambientali e della consanguineità dei riproduttori, individui fratelli possono esser meno inclini all’accoppiamento ma non è una regola, l’accoppiamento avviene di solito dopo la mezzanotte e a notte inoltrata.
ACTIAS LUNA dimensioni 8-15 cm. Diffusione: Foreste del Nord America. Queste farfalle sono tra i più grandi Lepidotteri del mondo, le ali di colore verde pallido sono dotate di lunghi prolungamenti che la rendono simile ad un aquilone ed il loro nome deriva dalle caratteristiche macchiette trasparenti sulle ali a forma di luna. Questa specie possiede un olfatto molto sviluppato e nella stagione degli amori le femmine emettono un odore che attira i maschi: grazie alle potenti antenne questi sono capaci di captarlo anche a 6 km. di distanza. Dopo l’accoppiamento le femmine depongono grappoli di uova (tra le 100 e le 300) dalle quali nasceranno bruchi dalle teste voluminose; questi cresceranno fino a raggiungere i 7 cm. di lunghezza e muteranno di colore col passare del tempo. Periodo di volo: nel suo areale ha praticamente generazioni continue senza diapausa invernale e con periodo di ninfosi che dura 3 settimane. Piante nutrici del bruco: Betula papyrifera, persimmon (diospyros virginiana), liquidambar styraciflua, carya, juglans, rhus. Stadio di svernamento: in allevamento può esser indotto a svernare come crisalide sia tramite abbassamento di temperatura (10 gradi) sia diminuendo le ore di luce giornaliere durante l’allevamento dei bruchi; se tenuta a temperatura di appartamento anche d’inverno, la crisalide si sviluppa normalmente e nell’arco di 3 settimane avviene lo sfarfallamento. Riproduzione: l’accoppiamento avviene nelle ore serali spesso prima di mezzanotte; dura solo poche ore per cui è possibile non accorgersene; i maschi hanno un volo piuttosto nervoso e si spezzano molto facilmente le code alari.
GRAELLSIA ISABELLAE dimensioni: 7-9 cm. Diffusione: Pirenei. Si tratta del Saturniade più bello e raro d’Europa in assoluto, presenta dei meravigliosi colori pastellati e le tipiche macchie ocellati dei Saturnidi. Pianta nutrici del bruco: pinus sylvestris, pinus mugo, pinus nigra. Stadio di svernamento: l’allevamento dei bruchi di questa specie è evento talmente raro che poche sono le notizie al riguardo, a parte le piante nutrici; ha una sola generazione all’anno con adulti in aprile, larve in maggio e bozzoli che svernano e sfarfallano la primavera successiva.
SATURNIA PAVONIA dimensioni: maschio 4,5-7 cm. / femmina 6-9 cm. Diffusione: Europa. Una delle specie più interessanti per il dimorfismo sessuale abbastanza marcato, la variazione di colore dei bruchi non solo durante l’accrescimento ma anche tra un individuo e l’altro, e la possibilità di assistere a un accoppiamento durante il giorno. Trattandosi di una specie nostrana può capitare di attirare dei maschi selvatici; le femmine rimangono posate nella vegetazione durante il giorno e i maschi volano a bassa quota in cerca delle femmine per accoppiarsi. Periodo di volo: da febbraio a giugno secondo la latitudine. Piante nutrici del bruco: rovo, rosa, varie rosacee da frutto, rhamnus alaternus, quercia. Stadio di svernamento: i bruchi sono abbastanza resistenti ma temono l’umidità, vivono bene a temperature tra 20 e 30 gradi. Riproduzione: i maschi, facilmente distinguibili dalle femmine per la colorazione molto più vivace e per le antenne bipettinate sottili nelle femmine, sono attivi già le prime ore del pomeriggio; l’accoppiamento dura relativamente poco, da mezz’ora a qualche ora e le uova deposte in caratteristici manicotti attorno ai rametti schiudono in 13-14 giorni.

Diario di un alieno alla fine del mondo è una performance ispirata da un racconto di Maurizio Elettrico che descrive in una prosa densa di elementi lirici una paradossale ricostruzione fantascientifica della prossima evoluzione umana fino al giorno della sua estinzione. La tecnica narrativa è quella del diario, ultimo documento di un alieno studioso di archeologia umana, solo con la sua compagna sull’ormai selvaggio pianeta terra.

Vigna San Martino Napoli
Sabato, 26 Maggio, 2007 - 19:00