PERFORMANCE BACKGROUND

From interference to waiting
From Arthaud to Clodettes
From computer to paper

La serie Meta o Mega Accumulation Indeterminacy è un’opera in progress o un omaggio costante a procedure casuali. Il modello occidentale di società sta diventando in generale un processo pianificato e psico-rigidamente ultra organizzato; l’esigenza per una libera piattaforma sperimentale auto-evolvente si impone in modo naturale.

Le performances dei Background sono site-specific. Non dovrebbero esser riprodotte in modo identico in un altro spazio. Gli elementi di una performance dovrebbero in un modo o nell’altro esser riciclati in quella seguente. Un indumento, un atteggiamento, i suoni, gli elementi visivi, gli effetti tecnici prodotti da macchine specifiche, ecc. aiutano a creare la connessione. Usare meno, ridurre alcune parti delle precedenti azioni è un esercizio restrittivo volontario. L’uso di determinati elementi delle precedenti azioni, in modi diversi, aiuta i performers ad esser sicuri fino ad un certo livello, perché una delle caratteristiche principali qui è nessuna o un minimo di prova. Eppure alcuni eventi possono esser predefiniti. Una volta che la struttura è abbozzata, il lavoro principale è fatto in modo verbale ed ogni partecipante agisce da solo e tutto si riunisce nella performance. La spontaneità e l’improvvisazione sono centrali. Creare uno spazio per far funzionare la mente ed il cuore lì dove sono in pericolo e possono ancora tornare indietro in una zona conosciuta, se l’ispirazione non è là al posto del rendez vous. Essere ugualmente a proprio agio in una grande varietà di situazioni, per creare così una serie di libere, fluenti prospettive, attitudini, atteggiamenti mentali ed umori che si alimentano a vicenda.

Background è un’unità indefinita, formata da dieci persone differenti in qualsiasi momento nel tempo, i quali non necessariamente sanno che ne fanno parte. Alcuni non parteciperanno mai all’interno del gruppo. I membri sono chiamati per un breve periodo, come degli agenti dormienti, a portare a termine una missione e sparire. I suoi membri principali sono: Aurélie Lobin, Florence Müller, Goran Vejvoda, Yann Bridard, ecc.

Background piccolo manuale utenti:
- Elemento di sorpresa per il pubblico così come per i performers.
- Nessuna prova generale.
- Mai più lunga di 50 minuti, di solito meno.
- Mixare vari media.
- Far sempre partecipare almeno un performer dal vivo.
- Modulazione e riutilizzo degli elementi delle performances precedenti.
- Decisioni di gruppo. - Adattarsi al variare delle circostanze tecniche e di budget.

-Termini: densità, evanescenza, curiosità, propagazione, moltiplicazione, humour, spazio, invisibile, trasmissione, riverbero, diffusione, organizzazione, scienza, interazione, danza, cinema, moda, suono, ecologia, foto, complessificazione, arti mediali, emozione, strategie oblique, manutenzione, eclettico, dispositivo, cristallizzato, proposizione, sinestesia, immersivo, molecolare, filtrato, lievitante, feedback, codificazione, leggibilità, aggiornato, colorato, architettonico, viaggio, tracce sonore, fecondazione incrociata, innesco, risonanza, know-how, dilemma, generativo, dada, parametri, fattore temporale, processo, in situ, ibrido, iterato, incertezza, microtonale, radio, regarde le paysage sonore, matematica, culturale, drone, stimolo, visibilità, contemplativo, stratificato, collage, ad hoc, circolo vizioso, rumore, dati, cibo, assioma, reazione a catena, erratico, cluster, fuoco, laissez faire, lunghezza d’onda, pelle, nodo, plateau, salto quantico, poesia, esposizione, puro, ricerca, esplorazione, down-size, doppiare, profumo, sensibile, gamma, caos, tendenza, subcosciente, stile, subliminale, commutazione, cambio, fresco, struttura, sequenza di Fibonacci, modello, flessibile, network, altro, effetti tecnici prodotti da macchine specifiche, capire, liquido, convergenza, open source, sensori, trovare un percorso, trasmissione, memoria, sovrabbondanza, mnemonico, prossimità, dispositivo, pre fader, segnale.

-Una citazione: Iniziamo con la nostra definizione di disordine e andiamo indietro. Se il disordine rappresenta una serie casuale di eventi, l’opposto di disordine dovrebbe quindi implicare la “non casualità”. E se la casualità significa l’imprevedibile, allora potremmo concludere che l’ordine significa il prevedibile. Ma ciò sarebbe errato. Prendendo in prestito una pagina dalla teoria dell’informazione, si consideri la differenza fra l’informazione e il rumore. L’informazione è una sequenza di dati che ha un significato in un processo, come il codice del DNA di un organismo o i bits in un programma di un computer. Il rumore d’altra parte è una sequenza casuale. Né il rumore né l’informazione è prevedibile. Il rumore è intrinsecamente imprevedibile, ma non trasporta l’informazione. L’informazione tuttavia è anch’essa imprevedibile .

Ray Kurzweil, The age of spiritual machines 1999

Sabato, 17 Novembre, 2007 - 19:00