INDEPENDENT FILM SHOW 2012

Independent Film Show 2012

INDEPENDENT FILM SHOW 12a EDIZIONE

8 - 9 - 10 - 11 novembre 2012
Fondazione Morra
Palazzo Ruffo di Bagnara, piazza Dante, 89 Napoli

giovedì 8 novembre Matthias Müller & Christoph Girardet a cura di Matthias Müller
venerdì 9 novembre Le premier cercle de Light Cone a cura di Emmanuel Lefrant
Ex-Machina expanded cinema performance di Les Nominoë
sabato 10 novembre Collection Vivante a cura di Emmanuel Lefrant
Zoo[trope] expanded cinema performance di Les Nominoë
domenica 11 novembre Cinema Inside Out a cura di Karel Doing
DARKLOUPE audiovisual performance di Karel Doing e Michal Osowski

Matthias Müller (Bielefeld, Germania, 1961) conosce le qualità volatili della pellicola, esposta al decadimento per usura della superficie, e le trasforma in espressioni creative: luminose sequenze monocromatiche (soprattutto in rosso, arancio e blu), fotogrammi found footage, indicazioni per i laboratori di sviluppo, sequenze familiari e noti films Hollywoodiani rappresentano le minute particelle dei suoi poemi filmici. Con Christoph Girardet (Langenhagen, Germania, 1966), esperto video maker e conoscitore delle svariate tecniche digitali di montaggio, Matthias inizia a collaborare nel 1999 per realizzare Phoenix Tapes, commissionato dal Museum of Modern Art di Oxford per il progetto espositivo Notorious incentrato su Alfred Hitchcock. Christoph e Matthias esplorano una grande varietà di rappresentazioni cinematografiche alla ricerca sia di stereotipi che di differenze, sia di codici stabiliti dal sistema che le inaspettate divagazioni a volte sorprendenti; questa collaborazione incoraggia le discussioni approfondite e le decisioni ardite potenziando così l’energia creativa, la vivacità e la qualità emotiva del proprio lavoro. Il programma, composto dalle opere Alpsee (1994) e Phantom (2001) di Matthias e dai capitoli #4 Why Don’t You Love Me? e #5 Bedroom di Phoenix Tapes (1999), da Locomotive (2008) e da Meteor (2011) firmati da entrambi, è un excursus nella metodologia del found footage, ampiamente utilizzata negli ultimi venti anni nei vari generi cinematografici; il burrascoso montaggio, distante dall’ordinario esercizio formale, conduce lo spettatore verso un complesso riconoscimento delle sequenze, intervallate da eteree immagini in negativo e luminose figure dolcemente fluttuanti, addentrandosi in un viaggio percettivo impresso nell’esperienza.
Light Cone è un’organizzazione no-profit fondata da Yann Beauvais e Miles McKane nel 1982 a Parigi con l’intento di promuovere, distribuire e preservare il cinema sperimentale; Light Cone ha in collezione circa 3500 opere in pellicola Super-8mm, 35mm e soprattutto 16mm, sia di cinema espanso che video analogici e digitali, distribuiti per quanto possibile nel loro formato originale. Emmanuel Lefrant, film maker e direttore in carica della Light Cone, per festeggiare il trentesimo anniversario presenta due programmi di films e video selezionandoli dalle sessioni di Scratch Projection, evento dedicato alle acquisizioni annuali. Il programma Le premier cercle de Light Cone riunisce sui films realizzati tra la fine degli 1960 e gli inizi del 1990, alcuni concepiti su doppio schermo come RR di Yann Beauvais, I-CONIC di Jennifer Burford, Almost as good as Christmas di Christina Kennedy e Threshold di Malcolm Le Grice, richiedono un’attenta analisi percettiva per processare le audaci inquadrature, sottoposte a studiate variazioni di tempo e movimento; la capacità di rappresentare una realtà diversificata, assoggetta agli stati emozionali del film maker, in cui il mondo irrorato di sfavillanti luci e colori assume caratteristiche solitamente invisibili ad uno sguardo formale.
Il terzo programma Collection Vivante è incentrato sulle creazioni contemporanee degli ultimi dieci anni; questi films e video sondano le regole percettive attraverso ricerche e soluzioni estreme, investigando la storia del cinema sperimentale e oltrepassando i confini attuali delle metodologie applicate alle immagini in movimento. Questi poemi visivi esibiscono una natura incontaminata (Ben Russell filma il Suriname, Martha Colburn e Peter-Conrad Beyer il Messico, Emmanuel Lefrant l’Africa, Frédérique Devaux l’Algeria e Daïchi Saïto le foreste del Canada) intessuta di forti emozioni ancora indomite oppure riflettono sulle possibilità fisiche dell’apparecchio cinematografico che registra i movimenti del mondo e dell’umanità (Christopher Becks analizza i diversi angoli di visione di un oggetto nello spazio, Anja Czioska i movimenti del proprio corpo in relazione alla velocità di ripresa della cinepresa, Yves-Marie Mahé la tensione sonora degli allarmi, Flatform i cambiamenti atmosferici rapportati alla musica di Ravel, SJ. Ramir e Félix Dufour-Laperrière il passaggio dalla figurazione all’astratto).
Due expanded cinema performances di Les Nominoë (i quattro cineasti Nicolas Berthelot, Alexis Constantin, Emmanuel Lefrant e Stéphane Courcy di Rosa e il musicista Mathieu Touren) amplificano l’esperienza partecipativa degli spettatori, immersi all’interno dei materiali filmici e degli effetti acustici concreti. Dal 2000 Les Nominoë indagano le interazioni tra la pellicola filmica ed il suono dal vivo attraverso azioni congiunte di proiezioni multiple e modificazione dei segnali acustici ambientali ed elettronici. Ex-Machina (ideata nel dicembre 2011 con 7 proiettori 16mm) ravviva le prime esperienze dei Light-Shows e si concentra sulle proiezioni luminose dei diversi dispositivi e sui suoni degli ingranaggi meccanici amplificati e deformati fino a creare un ambiente fluido; Zoo[trope] (ideata nel marzo 2011 con 5 proiettori 16mm) utilizza delle immagini found footage di animali ed effetti sonori elaborati dal vivo, una festa selvaggia per vivere momentaneamente il mondo prima della domesticazione.
Il quarto programma Cinema Inside Out è affidato a Karel Doing, film maker e co-fondatore di studio één, un workshop dedito alla produzione del cinema sperimentale; i poemi filmici di Karel Doing si compongono in un amalgama ritmicamente stratificato di immagini ordinarie della realtà, frammenti di documentari personali, found footage e visual music, nonché di progetti installativi site-specific e performances di expanded cinema in collaborazione con amici film makers, performers, danzatori e musicisti (con Pierre Bastien ha eseguito la performance Four Eyes nel Independent Film Show 6th edition). Il programma Cinema Inside Out è incentrato sulla relazione tra il cinema o arte dell’immaginazione e l’architettura o arte del reale, interrelate dalla musica intesa come veicolo di comunicazione tra le due, ed esamina delle metropoli immaginarie come New Babylon nel docu-video di Maartje Seyferth & Victor Nieuwenhuys e la città futuristica di László Moholy-Nagy del 1936 ricostruita e filmata da Graham Ellard & Stephen Johnstone, una scala metallica convertita in suoni ritmici da Guy Sherwin, lo spazio immaginario elaborato dall’animazione di fotografie b/n dipinte a mano da Karin Wiertz & Jacques Verbeek, il movimento fluido dello spazio e del tempo nel film strutturale di Andras Hamelberg, e le grandi città reali come la Parigi degli anni 1923-‘25 nel film di Henri Chomette e la Grand Central Station di New York per Jeff Scher.
Karel Doing ha costruito una serie di “giocattoli” ottici al fine di creare un ambiente ipnotico in cui si immerge lo spettatore. La sua installazione utilizza un feedback visivo per far espandere in una dinamica architettura pulsante degli oggetti apparentemente insignificanti. Michal Osowski ha creato un software di controllo del sistema di feedback audio, che può essere adoperato spostando un microfono davanti agli altoparlanti. Utilizzando una tecnologia semplice, le loro proiezioni e suoni evocano un mondo complesso e fragile. DARKLOUPE è un’installazione-performance in continua evoluzione, ispirata dalle idee di Constant Nieuwenhuys, che aveva creato una città utopica, New Babylon, dove gli esseri umani sono liberi dal lavoro fisico e possono concentrarsi sul gioco e sulla creazione (Homo Ludens). Le figurazioni prodotte nel complesso gioco di interazioni con lo spettatore, invitato a partecipare ad un’avventura della percezione guidato dal film maker che ne regola il tempo e la visione, sono il risultato di un’approfondita conoscenza storica dell’apparecchio cinematografico.
Anche per questa edizione sarà possibile consultare le schede dei films sul web-site www.em-arts.org e verrà realizzato il catalogo italiano/inglese con i testi di Carlo Grassi, Raffaella Morra, Loredana Troise, le introduzioni ai programmi dei film-makers coinvolti e le schede dei 38 films e video in programma.

Fondazione Morra
da Giovedì, 8 Novembre, 2012 - 20:00 a Domenica, 11 Novembre, 2012 - 20:00