BETWEEN SCIENCE AND GARBAGE

L’E-M ARTS o.n.l.u.s., diretta da Raffaella Morra e Alessia Evangelista, interessata alla diffusione delle arti nella molteplicità dei suoi linguaggi prediligendo eventi che interagiscono direttamente con il pubblico per stimolare un autentico dialogo, organizzerà mercoledì 5 marzo ’03 nella propria sede il progetto LIVING CINEMA dell'artista multimediale canadese Pierre Hébert e del compositore Bob Ostertag dal titolo Between Science and Garbage, a cura di Piero Pala, con il quale l'E-M ARTS collabora per la realizzazione di eventi e rassegne dedicate al cinema sperimentale e alla video arte.
In questa prima produzione, Hébert utilizzerà una combinazione di strumenti ad alta tecnologia e di scarti di immagini, cosi come evocato nel titolo della performance; sia il suono che l'animazione video verranno creati dal vivo con il software ideato dallo stesso Ostertag. Essi potranno così interagire in molteplici modi controllando il lavoro istantaneamente: "Un lavoro interattivo in molti sensi: tra Hébert e le immagini televisive, tra Ostertag e il suono della televisione, tra Ostertag/Hébert e il software e tra gli stessi Ostertag/Hébert."

Pierre Hébert è uno dei maggiori esponenti mondiali tra i registi di avanguardia, con particolare riferimento al campo delle animazioni. Ha inoltre diretto il film "La Plante Humaine" vincitore di vari premi internazionali. Per decenni, Pierre Hébert, ha partecipato a concerti con musicisti come Fred Frith e Bob Ostertag, dove lui stesso improvvisava animazioni dal vivo incidendo direttamente sulla pellicola con una lama tagliente. Rigido e radicale "suonatore" di campionatori, Bob Ostertag perviene l'incontro tra le infernali tecnologie digitali e la materia musicale. L'impianto ritmico- armonico disegnato dall'Ensoniq EPS16+ (così si chiama il congegno ivi utilizzato), ancorché monocorde, regala stranianti episodi rumoristici gonfi di un forte slancio critico (comune a tutti coloro che utilizzano creativamente materiale altrui).

Studio Morra
Mercoledì, 5 Marzo, 2003 - 20:45